“Se l’uomo non ha scoperto qualche cosa per la quale sarebbe disposto a morire, non ha diritto di vivere”, così diceva e così faceva Martin Luther King, inseguendo per tutta la sua vita un sogno e pagando con la sua stessa vita per la sua realizzazione. Un sogno grande, un sogno immenso, che annunciò nella sua interezza nel discorso più memorabile, quello tenuto nel 1963 a Washington di fronte a oltre un milione di persone: il sogno di dare un termine alle astiose rivalità tra i suoi fratelli neri e gli uomini bianchi.Ma anche il sogno di riuscire in questo intento senza usare la violenza, senza rispondere ai feroci attacchi del Ku Klux Klan e di tutti coloro che, in ogni angolo d’America, spesso ne imitavano le gesta sotto forma di repressione, separazione, isolamento dei cosiddetti “figli degli schiavi”.
Era un uomo il cui nome è ancora oggi nel cuore di decine di milioni di persone. Da solo, con la sola fede nel suo sogno, contribuì come nessun altro all’integrazione razziale negli Stati Uniti. Per effetto delle sue azioni, in centinaia di città americane furono abolite le leggi che segregavano i neri: basta con i pullman solo per bianchi; basta con le scuole separatiste; basta con l’isolamento assoluto dei ghetti, con l’impossibilità di acquistare casa in un quartiere bianco; ma basta anche al divieto ufficioso di sposarsi tra razze miste e basta anche, e soprattutto, con la violenza che ogni giorno, in quel periodo, provocava centinaia di morti per motivi di razzismo. L’America fu scossa da quest’uomo, che si muoveva da solo e senza scorte e trasferiva il suo credo con l’unica forza di cui poteva disporre e l’unica che voleva usare: la sua voce. “Non useremo la nostra forza fisica, per realizzare il nostro sogno. Non useremo le armi, per affermarci. Non useremo l’astuzia, per combattere. Non useremo la vendetta, per rifarci delle angherie subite. Useremo il nostro credo, il nostro cuore e la nostra intima convinzione che, per risolvere una guerra, bisogna dare un segnale di pace. Che, per porre fine alla violenza, bisogna riporre per prima cosa le armi. Che, per realizzare il nostro sogno, non occorre sangue, ma solo amore”.
Fu ucciso da un oppositore, ma morì solo fisicamente. Il suo credo si diffuse con maggior forza. Le sue idee si affermarono tanto tra i neri quanto tra i bianchi. E il suo sogno, certamente utopico nell’America in cui visse, iniziò a realizzarsi proprio negli ultimi anni della sua vita, per diventare realtà nel decennio successivo: uomini neri divennero sindaci di grandi città, la segregazione scomparve; le scuole bianche aprirono i cancelli ai neri; il Ku Klux Klan si dissolse; i diritti civili dei neri migliorarono radicalmente; le aziende nominarono dirigenti neri; i neri ottennero in tutti gli Stati Uniti parità di diritti. Il suo nome, Martin Luther King, rimarrà per sempre nella storia, come il suo sogno.
Martin Luther King è morto per realizzare un sogno. Altri non sono arrivati a tanto. Ma tutti coloro che hanno realizzato nella vita qualche cosa di importante, sono partiti proprio da quello: da un Sogno. Se ne è parlato altre volte, nei miei articoli e messaggi, ma è bene ripetere questo concetto, perché i Sogni fanno in fretta a nascere, ma altrettanto velocemente vengono sconfitti dalla realtà. Martin Luther King avrebbe avuto mille validi motivi per riporre il suo Sogno nel cassetto. Fin dall’inizio, quando la sua idea di reagire alla violenza con la non-violenza pareva tanto assurda quanto inaccettabile. Pensa che cosa significava per le famiglie a cui il Ku Klux Klan aveva ucciso i figli; per i mariti le cui mogli erano state violentate; per i genitori i cui figli erano stati ridotti in fin di vita, perché per sbaglio passavano per una strada dove solo i bianchi potevano camminare. Pensa che cosa significava dire a questa gente: “Siete stati offesi? Rimanete in silenzio. E porgete amore a chi vi ha offerto odio”. Pensa quanti fischi, quanti insulti, quante minacce subì King, soprattutto nella prima fase, quando non aveva seguaci a sostenerlo e quando sull’altro fronte predicavano i suoi fratelli neri, invitando alle rivolte, alle ribellioni e ottenendo un chiaro seguito da parte di chi subiva le umiliazioni quotidiane. Diceva King: “I sogni non sempre si realizzano, è vero. Ma non perché siano troppo grandi o impossibili. Perché si smette di crederci”.
Quanto grandi sono i tuoi sogni? Quanto ciecamente ci credi? Quanto sei disposto a subire per vederli realizzati? Quanto sei disposto a pagare in termini di impegno, di sacrificio, di sforzi, per realizzare qualcosa di grande nella tua vita?
Chieditelo sinceramente e profondamente. E risponditi onestamente, perché sei l’unico a cui mai dovrai dare una risposta. Il Sogno è tuo, la vita è tua, il futuro è tuo. Sei tu che ne determini lo svolgimento e non importa quanto oggi sei distante dal tuo Sogno, sarai sempre più vicino di quanto lo fu Martin Luther King quando girovagava da solo, parlando uno a uno con i suoi fratelli neri che, anziché ascoltarlo, lo sbeffeggiavano di fronte a tutti. Diciotto anni dopo, quello stesso uomo parlava di fronte a un milione di persone, disposte a seguirlo in quello che lui stesso aveva definito “THE DREAM”, Il Sogno.
Bene. Ora seguimi con molta attenzione: “Esprimi qualunque desiderio ti venga in mente e il desiderio si avvererà”. Credo nel modo più assoluto che puoi realizzare qualunque sogno. Perché se il desiderio è il segreto del successo, sognare è il segreto del desiderio. I sogni sono il carburante che lo fa funzionare.
Legge non scritta: se non hai un grande sogno, sei morto. La cosa che dà credibilità al libro di Napoleon Hill “Thing and Grow Rich” (Pensa e diventa ricco) è la ricerca che sta alla base: Hill prese in esame un certo numero di persone di successo e rilevò che l’unico filo conduttore che li accomunava era il fatto che erano dei sognatori. Un sogno che avevano nutrito per anni li stava semplicemente divorando internamente. E’ impossibile realizzare qualcosa di grande senza un grande sogno. Perché sei morto. Non fisicamente, ovvio, ma è morta ogni opportunità per te di “essere qualcuno”. Allo stesso modo, chiunque (anche tu!) può avere un grande sogno. E chiunque sia un sognatore (anche tu!) può sempre vincere. E chiunque (si, anche tu!) può cominciare a cambiare nell’arco di un mese, basandosi sul potere di un sogno. Smetti di pensare che la tua situazione sia disperata in questo momento. Comincia a pensare al potere dei sogni. Poi procedi, esprimi un desiderio e scendi in campo per realizzarlo concretamente.
Ora, fai molta attenzione…..
…..nella prossima edizione di IO VOGLIO ESSERCI – Chris Di Meo Experience, ho predisposto un momento speciale all’interno del quale potrai scoprire come poter realizzare concretamente il tuo SOGNO, partendo da dove sei adesso. Non importa se non hai fatto niente fino ad oggi, ciò di cui ti parlerò ti permetterà di recuperare il tempo perduto attraverso una forte accelerazione che ti farà fare in pochissimo tempo tutto ciò che non sei riuscito a fare in passato. Ho creato un sistema, molto potente, che garantisce la tua performance migliore in ogni ambito della tua vita. Immagina adesso di poter contare sulla tua migliore performance sul tuo lavoro, dimmi quali risultati raggiungeresti? E sulla salute, cosa riusciresti a fare? E nel tuo rapporto sentimentale, come migliorerebbe la sua qualità? Non perdere tempo amico mio, tu sai benissimo che le sfide che la vita ci pone davanti devono essere accolte, perchè solo così possiamo portarci avanti e realizzare, alla fine, ciò che vogliamo. Questo sistema lo consegnerò, in esclusiva, a tutti coloro che partecipano alle prossime edizioni di IO VOGLIO ESSERCI. Prenota subito il tuo posto, scrivimi a: chris@chrisdimeo.it e ti farò contattare dai coach del mio staff.
Se sei distante dal tuo sogno, non perdere la fiducia, ma prendine ancora di più. Finchè l’avrai, il tuo Sogno avrà speranza di realizzarsi. E, come dice King, “La grandezza nella vita sta nella grandezza del Sogno in cui si è deciso di credere”.
In bocca al lupo per il tuo Sogno
Amore e felicità per te
Chris