Carissimo amico, gentilissima amica,
tutti noi viviamo con la paura continua di essere feriti, e ciò crea un dramma costante. I rapporti sono così dolorosi a livello emotivo, che senza una ragione apparente proviamo rabbia, gelosia, invidia o tristezza. Persino dire “ti amo”, può causarci dolore, ma anche se avere interazioni emotive è una sofferenza, continuiamo ad averle, ci sposiamo e facciamo dei bambini.
Per proteggerci dalle nostre ferite emozionali e per paura di soffrire, tutti noi tendiamo a crearci nella nostra mente un sofisticato sistema di negazione, diventando dei perfetti mentitori. Mentiamo così bene a noi stessi da riuscire a credere alle nostre menzogne. Non notiamo di stare mentendo e a volte, se ce ne rendiamo conto, giustifichiamo la menzogna con il pretesto che serve a proteggere le nostre ferite.
Il sistema di negazione è come una parete di nebbia davanti ai nostri occhi, che ci impedisce di vedere la verità. Indossiamo una maschera sociale perché ci fa troppo male vederci o lasciarci vedere dagli altri così come siamo. Grazie al sistema di negazione fingiamo che tutti credano ciò che vogliamo far credere. Innalziamo queste barriere per proteggerci, per tenere fuori gli altri, ma non ci rendiamo conto che per tenere fuori loro restiamo rinchiusi dentro, limitando la nostra libertà.
Il problema è proprio il programma, le informazioni immagazzinate nella mente.
Ciò che chiamiamo educazione non è altro che l’addomesticamento dell’essere umano.
All’inizio abbiamo soprattutto paura di essere puniti, ma col tempo cominciamo a temere anche di non essere abbastanza bravi per mamma e papà, per i nostri fratelli maggiori o per gli insegnanti. E’ nato il bisogno di essere accettati. Prima di quel momento, non ci interessa se gli altri ci accettano oppure no. Le opinioni della gente non sono importanti, perché vogliamo soltanto giocare e vivere nel presente. Poi arriva la paura del rifiuto e quella di non essere abbastanza bravi secondo gli standard di altre persone e tutto ciò ci fa provare a cambiare e a creare un’immagine di noi stessi. Allora cerchiamo di proiettare l’immagine di come gli altri vogliono che siamo, soltanto per essere accettati da loro, per ricevere le giuste attenzioni. Impariamo a fingere di essere ciò che non siamo, solo per essere accettati da mamma e papà, dai nostri insegnanti, dalla nostra religione. Pratichiamo, pratichiamo, finchè diventiamo maestri dell’essere ciò che non siamo.
Presto dimentichiamo ciò che siamo veramente e cominciamo a vivere secondo la nostra immagine.
Non ne creiamo soltanto una, ma molte, a seconda del gruppo con cui entriamo in relazione. Ovviamente tutto questo vale anche per le relazioni uomo donna, che iniziano, sin da subito ad essere basate sulla menzogna, visto e considerato che ognuno vive proiettando l’immagine di ciò che non è, garantendo con il tempo un senso profondo di insoddisfazione, frustrazione e infelicità.
Le relazioni sono il nostro collegamento con il mondo.
Una relazione può iniziare con un semplice “ciao” e durare una vita o può finire nel più breve tempo possibile. Anche se tradizionalmente si pensa alle relazioni in termini di intimità, di legami monogami, la parola “rapporti” è in realtà un termine onnicomprensivo che descrive dalla più semplice delle associazioni fino ai nostri legami familiari più cari. I rapporti tra amici, amanti, studenti, e insegnanti, bambini e genitori, dipendenti e dirigenti, tassisti e passeggeri, persone e animali domestici, artisti e ispirazioni, negozi alimentari e distributori, sono i legami che non solo fanno girare il mondo, ma che lo rendono anche molto più eccitante. Senza le relazioni, il mondo sarebbe un ottuso, solitario luogo dove nulla funziona. E anche se le relazioni possono essere addirittura impossibili, a volte, a quanto pare siamo sempre alla ricerca di qualche tipo di legame per mantenere il contatto con il mondo che pulsa fuori di noi. Ma come fai a sapere quanto un rapporto sia buono veramente? Come si fa a rendere i rapporti straordinari, meglio di quanto avresti mai immaginato?
Voglio offrirti una possibilità per essere SINCERO CON TE STESSO E FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE.
Sabato 19 a Milano e sabato 26 a Roma terrò un workshop sulle relazioni: LA DIFFERENZA TRA ME E TE.
Questo workshop formativo ti permetterà di prenderti quello spazio mentale e quel tempo che raramente nella vita quotidiana dedichiamo alla comprensione delle relazioni. Potrai così considerare dal profondo non solo le tue relazioni più intime, ma anche quelle professionali, l’amicizia, i legami familiari. Imparerai l’arte di fare delle persone che ti conoscono, presenti e future, dei “fan in delirio” per te.
Le relazioni sentimentali sono quasi certamente l’ambito della vita più importante, e anche quello che è fonte di maggior piacere e/o dolore.
Tutti desiderano un amore magico, tutti desiderano essere amati da una persona che possiamo adorare e che ci adori. Per creare e vivere appieno una relazione sentimentale straordinaria e gratificante, occorre lavorare innanzitutto su se stessi: spazzare via i propri timori, vivere l’essenza profonda della propria identità, concentrarsi su quello che abbiamo da offrire al partner. Pertanto, è necessario capire in quale fase si trova la nostra relazione.
Questi gli argomenti che tratterò durante la giornata:
> Cosa fa funzionare un rapporto?
> Cosa indebolisce o distrugge un rapporto?
> Risolvere i conflitti
> Il Potere di interrompere la routine
> Creare relazioni totalmente appaganti
> Gestire la transizione verso una nuova relazione